Mi è capitato di trovare questo film per caso. In realtà cercavo un omonimo con Thora Birch, quello dei quattro ragazzi che restano chiusi in un bunker, tuttavia, la mia è stata una piacevole sorpresa, anche perché ho visto “The hole” senza alcun pregiudizio particolare, badando un po' alle citazioni, e scoprendo con meraviglia (non poi tanta però) chi fosse il regista.
La storia è molto semplice: two boys, Dane and Lucas moved to Brooklyn with his mother in a small town. Of course, the comparison with the Big Apple can not stand, and yet here are the nearby Julie, a very pretty girl and contemporary of Dane, with whom the two brothers discovered a trap door in the basement of the house. The trap door is closed with the heavy bolts, of which the kids can not find the keys, but once opened, there seems to be nothing inside. But the strange visions begin, a bloody child, a cop with his head crushed, an evil clown, the shadow of an enormous man. There are fears that the three boys must fight to not be killed. The intervention of the former owner of the house, Carl Crepacuore not riesce a convincerli del pericolo, ma i ragazzi sono caparbi e Julie riesce ad affrontare il fantasma dell'amichetta, morta quando erano piccole, e Lucas la paura dei pupazzi. Solo Dane dice di non avere paura, ma l'ombra dell'uomo non è altri che l'ombra del padre, che da piccolo lo picchiava a sangue e ora si trova in una prigione di stato. Dane trova la consapevolezza di essere una persona differente dal brutale padre e di essere cresciuto, e trova dentro di sé la capacità di affrontare quella paura.
Guardando “The hole” si ha come l'impressione di un “già visto”. Ci sono delle scene che ricordano qualche capitolo della saga di “Nightmare”, qualche scenario alla “Poltergeist”, a little 'It, "but also" The Twilight Zone ", in particular the episode of Dante himself, the one that keeps the boy with the power of thought.
Not bad.
rating: 6 and a half.
0 comments:
Post a Comment